La nostra pagina FAQ è una risorsa nata per rispondere alle domande più comuni dei nostri pazienti. Abbiamo raccolto e organizzato una serie di informazioni dettagliate su una vasta gamma di argomenti dentali, dalla prevenzione alla cura e ai trattamenti. Qui potrete trovare risposte chiare e informative alle vostre domande, offrendovi una guida affidabile per la vostra salute dentale.
Verso i 3 anni la dentatura da latte è completa per cui è opportuno un controllo. In ogni caso non oltre i 6 anni quando compare il primo molare permanente e c'è la permuta degli incisivi. Inoltre alcune malocclusioni -es terze classi- o abitudini viziate -es succhiare il dito- richiedono un intervento precoce, anche intorno ai 4 anni
E' variabile, spesso dipende dalla gravità della malocclusione. Si tende a trattare precocemente, verso i 4/5 anni di età, le malocclusioni in cui si rileva un problema scheletrico che può complicarsi con la crescita, ad esempio il morso incrociato con latero-deviazione funzionale della mandibola o le terze classi scheletrico-funzionali.
No, non sono tutti uguali. Si distinguono, prima di tutto, in fissi e mobili. I primi s'incollano o sincementano ai denti, i secondi li applica e rimuove il paziente. Tra gli apparecchi rimovibili si trovano vari tipi di placche meccaniche e funzionali, oltre all'apparecchio estetico Invisalign. Poi ci sono gli apparecchi ortodontici che preservano in corso di trattamento l'estetica del sorriso. Tra questi gli attacchi in ceramica policristallina, oppure gli attacchi incollati sulla superfice linguale dei denti, o, ancora, il più recente apparecchio composto di mascherine trasparenti. Quello che va compreso è che l'apparecchio, per l'ortodonzista, è un po' come il bisturi per il chirurgo: uno strumento per raggiungere un fine, che in parte è predefinito da modelli ideali di riferimento e, in altra parte, va concordato in base alle effettive necessità ed esigenze personali del paziente. Solo dopo aver analizzato tutti i dati relativi alla malocclusione da trattare, e solo dopo averli combinati alle aspettative del paziente, può essere selezionato l'apparecchio ortodontico. La gamma di possibilità reali di trattamento ortodontico è talmente vasta e variegata che nel bagaglio strumentale di un bravo ortodonzista, che si applica nel trattamento di adulti e bambini, non dovrebbe mancare nessuna delle classi di apparecchi che ho nominato in precedenza.
I benefici principali di un trattamento ortodontico sono il miglioramento dell'estetica facciale, del sorriso, della funzionalità dell'occlusione. C'è anche da considerare la facilità con cui i denti ben allineati possono essere puliti, con evidente vantaggio nella prevenzione di carie e parodontopatie.
Un trattamento ortodontico ben fatto è sempre seguito da un periodo di contenzione, con l'obiettivo di favorire la stabilità a lungo termine della correzione. Ciononostante possono verificarsi, nel tempo, una volta interrotta la contenzione, recidive del trattamento. Spesso tali recidive sono di lieve entità e comunque non influiscono sul risultato estetico-funzionale del trattamento. Qualche volta, invece, possono essere tali da richiedere piccoli interventi di riallineamento o di ottimizzazione occlusale.
L'apparecchio ortodontico, in particolare quello fisso, facilita il trattenimento della placca batterica, ma in se non causa carie. Seguendo nel corso del trattamento, scrupolosamente, le istruzioni per l'igiene date dall'ortodontista, non c'è alcun pericolo né di carie né d'infiammazioni gengivali. Va semplicemente adattata la tecnica di spazzolamento e aumentata la durata.
Il disallineamento dei denti, entro certi limiti, può essere perfettamente compatibile con una buona estetica del sorriso e con una corretta funzione occlusale. A volte può comportare alterazioni dell'estetica del sorriso senza alcuna influenza negativa sulla funzione occlusale. E' possibile che accada anche il contrario, cioè che a causa di malposizionamenti dentali si determinino disturbi a carico del sistema occlusale senza alterazioni dell'estetica del sorriso.
In tutti quei pazienti in cui si è stabilita una reale indicazione, una terapia ortodontica precoce offre molte opportunità:
guidare la crescita dell’osso mascellare e della mandibola;
ampliare il palato nel caso di morso incrociato;
correggere l’eccessiva protrusione del mascellare e degli incisivi superiori e ridurre così il rischio di trauma degli elementi stessi (profilo convesso, classe II);
correggere la retrusione del mascellare e la protrusione della mandibola (profilo concavo, classe III);
eliminare i problemi legati ad abitudini viziate (succhiamento del dito, interposizione tra i denti della lingua, interposizione tra i denti del labbro inferiore, respirazione orale, fonazione non corretta);
favorire una corretta eruzione dei denti permanenti.
I denti si allineano lungo le arcate e si assestano in funzione delle forze muscolari e dello spazio che hanno a disposizione. Talvolta, però, la lunghezza di arcata non è sufficiente ad ospitare tutti i denti. Solitamente gli ultimi denti che erompono non riescono a ad allinearsi correttamente e si dispongono dove trovano minore resistenza: tipici sono i canini che erompono alti ed esterni o i denti del giudizio che rimangono inclusi nell’osso per mancanza di spazio. Se si vogliono allineare i denti nelle arcate ripristinando una buona occlusione e non è possibile un’espansione di arcata, si rende necessaria l’estrazione di elementi dentari che spesso sono perfettamente sani (di solito i premolari).
Una persona con gli attacchi applicati sui denti può mangiare praticamente qualsivoglia tipo di cibo. In ogni caso, cibi duri possono provocare rotture degli attacchi e deformare i fili che sono deputati a spostare i denti. Non masticate: cubetti di ghiaccio, dolci molto croccanti come i torroni, chicchi di popcorn. Croste di pizza, di parmigiano, verdure crude dure, mele addentate, noccioli di pesca, possono rompere attacchi o piegare i fili. Potete evitare di incorrere in questo tipo di problema tagliando questo tipo di verdure crude in piccoli pezzi e cuocendo i cibi in maniera differente. La regola base è masticare con accortezza in quanto in bocca avete un ingranaggio che lavora sui vostri denti e di cui voi dovete prendervi cura in quanto tutti i giorni a casa sarete voi i gestori dell'apparecchio.
Generalmente gli appuntamenti durante un trattamento ortodontico avvengono ogni 4-5 settimane
La durata è variabile, dipende dal problema da trattare. Un trattamento ortodontico può durare da pochi mesi a 2, massimo 3 anni, nell'adulto. Nel bambino in crescita, invece, a causa del continuo sviluppo della dentatura, si usa alternare periodi di trattamento ad altri di attesa, ad esempio può essere necessario un trattamento in due tempi, in dentizione mista e poi appena erotti tutti i denti permanenti.
Si, tant'è che il termine ortodonzia può essere riduttivo, significando semplicemente "denti dritti". Oggi la specialità si chiama più appropriatamente ortognatodonzia o ortopedia dento mascellare, proprio perché le sue potenzialità vanno ben oltre lo spostamento dei denti. Nel bagaglio strumentale dell'ortodontista ci sono apparecchi in grado d'influire sulla crescita scheletrica dei mascellari. Vengono usati nei morsi contratti mascellari, nelle seconde e terze classi scheletriche dell'età evolutiva, ecc... Il loro utilizzo nelle patologie di crescita dei mascellari serve a correggere, oltre che le disfunzioni occlusali associate, le gravi alterazioni dell'estetica facciale che spesso comportano.
La contenzione si effettua alla fine del trattamento ortodontico, per favorire la stabilizzazione della correzione. L'ortodontista consegna al paziente gli apparecchi che dovranno essere portati, generalmente la notte, e le prescrizioni d'uso. A volte la contenzione consiste in apparecchi fissi incollati sulla faccia interna dei denti.
Si può avvertire qualche fastidio i giorni successivi all'applicazione dell'apparecchio o alla sua attivazione. Si tratta di piccole irritazioni della mucosa che va a sfregare contro le parti sporgenti dell'apparecchio e di sensibilità dei denti. A volte interviene una lieve dolenzia dentale spontanea e alla masticazione. Nel giro di pochi giorni i fastidi vanno ad attenuarsi, fino a scomparire: i recettori parodontali del dolore, che si attivano a causa delle pressioni esercitate dall'apparecchio, nel giro di breve tempo vanno incontro ad adattamento e i fastidi cessano.
Molte malocclusioni si possono prevenire attraverso il controllo dei fattori ambientali in grado d'influire negativamente sulla crescita dei mascellari e sullo sviluppo della dentatura. In generale va tenuto presente che tutto ciò che favorisce atteggiamenti succhianti e a bocca aperta, nel periodo di formazione della dentatura, da quella decidua alla permanente, interferisce con la corretta disposizione dei denti all'interno di ogni arcata e con la formazione di un buon ingranaggio occlusale. Altra prevenzione è quella che può effettuare l'ortodonzista, intercettando e rimuovendo i problemi che possono ostacolare il corretto sviluppo della dentatura.
La recidiva della correzione ortodontica può avvenire anche in assenza dei denti del giudizio. La loro eruzione in arcata ne aumenta semplicemente le probabilità. Si è studiato, nel periodo successivo al trattamento ortodontico, pazienti con e senza denti del giudizio. Lo studio ha messo in evidenza recidive post trattamento anche in pazienti che non avevano i denti del giudizio, e addirittura recidive bilaterali in pazienti che avevano solo da un lato il dente del giudizio. In realtà i fattori che possono influire negativamente sulla stabilità post trattamento della correzione ortodontica sono numerosi e complessi. La presenza dei denti del giudizio determina solo una maggiore probabilità statistica di avere recidiva dell'allineamento dopo il trattamento e la loro rimozione non da la sicurezza che non ci sarà.
Una visita, che non si limita a valutare la bocca e la posizione dei denti, ma svolge un’analisi approfondita del viso, della muscolatura, delle articolazioni temporo-mandibolari e dei denti. Tutti i diversi elementi devono essere indagati e posti in correlazione per formulare una diagnosi e prospettare al paziente la migliore risoluzione;
Set radiografico che permette di valutare i denti, le basi scheletriche e le articolazioni temporo-mandibolari;
Record fotografico per l’analisi del volto;
Rilievo di impronte dei denti e successiva realizzazione di modelli di studio.
L’insieme di queste informazioni serve per formulare una diagnosi (condizione iniziale), e una prognosi, e cioè di prevedere la crescita mediante un sofisticato programma computerizzato, che tiene conto di parametri individuali, oltre al sesso, età e razza, e di pianificare un piano di trattamento ad hoc.
Se il bambino ha una crescita scheletrica regolare ed armonica l’attenzione verrà rivolta alla permuta: si valuta lo spazio disponibile per i denti permanenti lungo le arcate e si pianificano gli eventuali interventi per guidarne il percorso eruttivo. Terminata la permuta dentaria si valuta la necessità di una fase di allineamento e correzione dei rapporti per consolidare l’occlusione.
Quando vi è una congruenza tra le basi scheletriche, gli obiettivi sono l’allineamento dei denti e il miglioramento del profilo. Se, invece, vi è una disarmonia scheletrica allora questa va corretta chirurgicamente e contemporaneamente al raddrizzamento dei denti.
Mentre voi avete l'apparecchiature ortodontica sui denti potete spazzolare i vostri denti con uno spazzolino ortodontico; in ogni caso alcuni consigli sono molto importanti: a. utilizzate sempre uno spazzolino ortodontico con setole medie. b. passate le setole dietro gli attacchi ed i fili di modo tale che le loro terminazioni tocchino la superficie dei denti, poi fate dei movimenti vibratori muovendo lo spazzolino con dei piccoli movimenti. Mentre passate le setole sui denti, rimuovete anche la placca batterica.
Il fluoro è fondamentale nella prevenzione della carie; tuttavia una sua assunzione eccessiva causa la fluorosi, con effetti negativi sui denti e su altri organi. Fondamentale è la dose somministrata, che deve essere calcolata in base all'età del bambino ma anche in base al fluoro contenuto nell'acqua che egli beve. Vi sono apposite tabelle relative alle acque minerali più vendute, per quella del rubinetto basta contattare l'ente erogatore.
Accurata igiene orale, dieta equilibrata e... sigillature dei denti appena erotti. Chiudendo con una sottile pellicola le fessure di molaretti da latte, molari premolari si impedisce il ristagno di placca da cui in seguito si origina la carie.
Esistono particolari apparecchi da utilizzare durante lo sport che proteggono sia i denti da tarumi, che i tessuti molli tipo labbra o lingua.
Se il dente da latte è prossimo alla caduta non è necessario, se invece deve restare ancora a lungo in bocca sì. Permettendo alla carie di distruggere il dente viene perso spazio nell'arcata, il che comporta problemi ortodontici. In più un dente cariato è una fonte di infezioni, non solo della bocca ma di tutto l'organismo.
Non è realistico bandire lo zucchero dalla dieta di un bambino: è più semplice insegnargli una corretta igiene orale e fargli assumere cibi dolci ma non alla fine del pasto, in modo che lo zucchero resti meno a contatto coi denti. Inoltre c'è tutta una serie di trattamenti preventivi verso la carie che vanno dalla sigillatura dei solchi alle applicazioni topiche di fluoro.
Se il piccolo paziente non sente dolore vive l'esperienza dal dentista come un gioco, spesso interessandosi compiutamente di quello che vede in studio. Fortunatamente oggi è possibile intervenire sulla carie in modo assolutamente indolore: senza dover ricorrere ad anestesie e senza trapano. Il tutto molto rapidamente. Se invece è interessata anche la polpa del dente, si ricorre all'anestesia utilizzando una siringa elettronica, completamente indolore. Nei pazienti più vivaci, l'uso del protossido di azoto, che seda il paziente, fa sì che egli non avverta più neppure lo stress dell'intervento.
Sì, è però necessaria un'accurata educazione all'igiene orale per controllare la placca batterica. E' inoltre necessario eliminare i siti infetti quali tasche gengivali.Almeno inizialmente sono richiesti controlli più frequenti per controllare e motivare il paziente.
Mancando un pilastro posteriore è necessario ricorrere a un impianto. Non sostituendo il dente perso si ha estrusione dell'antagonista e migrazione dei denti vicini con alterazione della masticazione.
A parte alcune malattie che potrebbero anche avere controindicazioni temporanee, una persona in buona salute può sicuramente ricorrere agli impianti.
No se sostituisco un solo elemento dentario. I costi dell’implantologia sono più alti a causa delle viti implantari in titanio, ma l’elemento protesico è uno solo. Nel caso del ponte tradizionale si ha un risparmio relativamente alla vite in titanio che non viene inserita ma gli elementi protesici sono 3: l’elemento mancante e i due denti pilastro. Nel caso del ponte tradizionale bisogna aggiungere anche i costi biologici legati alla preparazione dei denti contigui che potrebbero non avere alcuna necessità di essere protesizzati.
Molte persone credono che, se si ha una capsula su un dente, alla fine il dente dovrà essere devitalizzato: in realtà le capsule non hanno quest’effetto. Se per un dente già coperto dalla capsula è necessaria la devitalizzazione, potrebbe essere perché il dente ha un ascesso oppure perché la carie ha colpito il dente sotto la capsula e ha raggiunto la polpa.
Da quando è completata la crescita ossea in ... poi. Non c'è un limite superiore di età: l'importante è un normale stato di salute del paziente.
La perdita di un elemento dentario, se non compensata, provoca nel tempo dei problemi. Questi consistono soprattutto in uno spostamento dei denti vicini, quello più "avanti" si potrà spostare più indietro e, quello più "indietro" ,in avanti. Contemporaneamente il dente corrispondente nell’arcata antagonista tenderà ad estrudersi, cioè ad "allungarsi" fuori della sua sede per la mancanza di uno stop. In pratica l'organismo tenderà a richiudere lo spazio che si è venuto a creare purtroppo,però, in modo non corretto in quanto i denti si inclinano. Aspettare molto tempo significa non avere più uno spazio a disposizione per poter riposizionare un dente in sostituzione, ma cosa decisamente più grave oltre alla perdita di funzionalità del dente corrispondente, antagonista, si altera l’equilibrio occlusale con ripercussioni anche extraorali a livello dell’articolazione temporo-mandibolare che poi nel tempo possono interessare anche la colonna vertebrale , le orecchie , gli occhi , la postura, etc….
Quando è possibile è meglio ricorrere all’implantologia. Essa permette di non rimpicciolire, limandoli, i denti vicini come invece è necessario nel caso della preparazione di un ponte. Pur essendo una tecnica chirurgica è decisamente più conservativa in quanto salvaguardia gli elementi dentari.
La Gnatologia è la disciplina che si occupa dello studio delle problematiche che riguardano l’occlusione dei denti e le articolazioni della mandibola, compresi i rapporti con la muscolatura e il sistema nervoso.
Semplificando molto, si può dire che i dolori che riguardano la mandibola e le sue articolazioni, le cefalee e le tensioni muscolari della faccia e del collo, nonchè le problematiche legate ad un eccessivo digrignamento dentale od ad altri tipi di parafunzioni orali (serramento, abitudini viziate ecc.) sono di pertinenza gnatologica.
Si, è vero. Il combaciamento dei denti è strettamente connesso all'attività funzionale della muscolatura masticatoria e delle articolazioni temporo-mandibolari. Quando i denti non combaciano bene la mandibola può subire una modifica nel suo assetto posturale che, a sua volta, può riflettersi in una disfunzione muscolare e articolare da cui può generare dolore nel distretto cranio facciale.
Sebbene non vi sia alcuna evidenza scientifica di una relazione tra problemi “masticatori” e disturbi alla colonna vertebrale ed alla sua muscolatura, non c’è dubbio che l’organismo debba essere considerato sempre come un “tutt’uno” (principio della medicina olistica), in cui i l’attività dei vari distretti è strettamente correlata da complicati meccanismi di compensazione reciproca. In ogni caso il compito dello gnatologo è quello di valutare la funzionalità del sistema stomatognatico (bocca, articolazioni, apparato neuromuscolare). Il ripristino di queste funzioni potrà avere benefici effeti “a cascata” anche sugli altri distretti: rachide, apparato digerente…
Si. Soprattutto le cefalee di tipo “muscolo-tensivo” hanno uno stretto rapporto con la funzione delle articolazioni temporomandibolari e con la muscolatura della faccia e del collo
La comunità scientifica internazionale non è ancora arrivata ad esprimere un protocollo definitivo per questo tipo di indagine. Oggi si parla comunque di Disturbi Cranio-cervico-mandibolari (DCCM). L’Associazione Italiana di Gnatologia ha elaborato un percorso diagnostico in più livelli di indagine. Il primo livello è rivolto al dentista generico o al medico di base, i quali, attraverso un questionario predisposto dall’Associazione, possono sospettare la presenza di un DCCM, A questo punto il paziente viene inviato ad uno specialista per l’approfondimento diagnostico, che si avvale di esami sia clinici che strumentali specifici.
Le placche o bite sono dispositivi, generalmente realizzati in resina trasparente, che vanno posizionati tra le arcate dentali. Il loro effetto è quello di modificare in qualche misura l’occlusione abituale del paziente. Sono realizzati su specifica indicazione dello specialista, per ottenere, a seconda del caso, una riduzione della tensione e dell’attività dei muscoli masticatori, oppure una correzione della posizione a livelllo delle articolazioni temporo-mandibolari, o anche una diminuzione del fenomeno del digrignamento dentale, o una combinazione di questi effetti. Le placche possono essere applicate sull’arcata inferiore o su quella superiore: queste ultime sono generalmente più ingombranti e per questo meno tollerate dai pazienti. Non sono fisse, ma devono essere portate, secondo prescrizione del medico, per un numero specifico di ore al giorno o durante la notte. Devono comunque essere tolte per l’igene orale e per l’igiene della placca stessa. Tranne che per casi rari, l’utilizzo di questi dispositivi deve essere limitato a qualche settimana o qualche mese.
Sebbene anche qui manchino le evidenze scientifiche, è indubbio che un’occlusione armonica e funzionalmente corretta sia di buon auspicio per un funzionamento ottimale di tutto il sistema. Spesso lo scopo ortodontico è quello di migliorare l’aspetto estetico, per lo meno nel paziente adulto. In questi casi è opportuno che l’ortodontista valuti, prima di iniziare il trattamento, le condizioni funzionali del sistema stomatognatico. Quando vi sia il sospetto di DCCM non è corretto iniziare un trattamento ortodontico, che potrebbe ulteriormente complicare la situazione. L’approccio migliore è quello di risolvere prima i problemi gnatologici, e poi, con cautela, intraprendere la correzione ortodontica. Durante il trattamento si possono avere comunque delle recidive “gnatologiche”, e l’ortodontista dovrà essere estremamente “sensibilizzato” in tal senso!
La colorazione scura dei denti può essere dovuta a due tipi di fattori: intrinseci ed estrinseci.
Le macchie estrinseche sono quelle che si formano sulla superficie dello smalto e possono essere dovute al tartaro, al fumo, a cibi come liquirizia, caffè, tè, vino rosso oppure all’uso di colluttori contenenti clorexidina.
Queste macchie si tolgono facilmente con la pulizia professionale eseguita dal dentista, a cui deve far seguito un’accurata igiene orale da parte del paziente per mantenere il risultato.
Anche l’età svolge un ruolo importante, perché i denti col passare degli anni tendono a diventare più scuri.
I fattori intrinseci, invece, agiscono durante la formazione del dente: in pratica i denti “si formano già macchiati”.
Questi fattori possono essere:
Innanzi tutto bisogna distinguere tra sistemi professionali, che possono essere usati solo dal dentista e che in genere richiedono una o due sedute della durata di 30 minuti, e sistemi domiciliari. Questi ultimi possono essere usati direttamente a casa dal paziente e sono venduti in farmacia sotto forma di mascherine, striscette, gel, toccature ecc., da usare una o due volte al giorno per due o tre settimane. Tutti i prodotti si basano comunque sullo stesso meccanismo d’azione: lo sviluppo di ossigeno. La differenza sta fondamentalmente nella concentrazione delle sostanze impiegate e nella loro potenza sbiancante.
L’efficacia dello sbiancamento dipende fondamentalmente dal tipo di macchie presenti sui denti. Inoltre le sostanze sbiancanti ovviamente non agiscono se i denti sono coperti da tartaro o macchie di fumo e nemmeno funzionano sulle otturazioni o sulle capsule. Per questo, anche se si decide di usare un sistema sbiancante domiciliare, conviene comunque chiedere prima consiglio al dentista e fare una pulizia professionale dei denti. Le sostanze sbiancanti non sono dannose per lo smalto. Tuttavia, durante o dopo lo sbiancamento i denti possono diventare temporaneamente più sensibili al freddo. Può essere utile in questi i casi associare un gel al fluoro.
La tecnica sbiancante utilizzata (luce + gel sbiancante) sbianca fino ad un massimo di 9 gradi di tonalità. Naturalmente ogni tipo di dente reagisce in maniera diversa. In generale li miglioramento si attesta sui 6 - 7 gradi di tonalità. In caso di denti severamente "ingialliti" è possibile che siano necessarie più di una seduta (2 - 3 sedute).
La durata dei risultati dipende molto dal comportamento dell' utente. Tabacco, caffè, the, non adeguata pulizia dentale, ecc. riducono la durata del risultato. Regolari pulizie dentali e l'uso di dentifrici sbiancanti allungano la durata del risultato. Alcuni clienti propendono per trattamenti su base annuale.
Sì. Lo sbiancamento non danneggia lo smalto dei denti. La base del gel sbiancante è il perossido di idrogeno
Una bassa percentuale di clienti può avvertire una temporanea ipersensibilità dentale. Basterà astenersi dal bere bevande troppo fredde o troppo calde per 24 ore.
La procedura sbiancante è sconsigliata ai soggetti con forte sensibilità dentale a cibi e bevande calde e fredde o che presentano denti frontali lesionati.
No, lo sbiancamento dei denti funziona solo su denti naturali.
Una corona dentale può essere necessaria nei seguenti casi:
Corone permanenti può essere fatto da tutti i metalli, porcellana fusa a metallo, tutta la resina, ceramica o tutti.
Mentre un dente incoronato non richiede cure particolari, ricorda che solo perché un dente è coronata non significa che il dente sottostante è protetto da carie o malattie gengivali. Pertanto, continuare a seguire buone pratiche di igiene orale, tra cui lavarsi i denti almeno due volte al giorno e usare il filo interdentale una volta al giorno, specialmente intorno alla zona della corona, dove la gomma incontra il dente.
In media, le corone dentali durata compresa tra 5 e 15 anni. La durata della vita di una corona dipende dalla quantità di "usura" la corona è esposto a, quanto bene si seguire buone pratiche di igiene orale, la bocca e le tue personali correlate abitudini (si dovrebbe evitare di abitudini, come digrignare o stringere i denti , masticare ghiaccio, mangiarsi le unghie e usare i denti per aprire gli imballaggi).
Preparazione di un dente per una corona di solito richiede due visite dentista, il primo passo comporta l'esame e la preparazione del dente, la seconda visita prevede il posizionamento della corona permanente.
Prima visita: l'esame e la preparazione del dente
Alla prima visita, il dentista può richiedere alcuni raggi X per controllare le radici del dente che ricevono la corona e l'osso circostante. Se il dente decadimento estesa o se vi è un rischio di infezione o lesioni alla polpa del dente, un trattamento canalare può essere eseguita prima. Prima che il processo di rendere il vostro corona è iniziata, il dentista anestetizzare (insensibile) il dente e la gengiva intorno al dente. Successivamente, il dente riceve la corona viene depositato lungo la superficie da masticare e lati per fare spazio per la corona. La quantità rimossa dipende dal tipo di corona utilizzati (per esempio, tutto metallo corone sono più sottili, richiedendo meno rimozione del dente rispetto all-porcellana o porcellana fusa a quelle metalliche). Se, d'altra parte, una vasta area del dente mancante (dovuta alla decomposizione o danni), il dentista utilizza materiale di riempimento per "costruire" il dente di sostenere la corona. Dopo rimodellamento del dente, il dentista usare colla o mastice impressione di fare impressione del dente per ricevere la corona. Impressioni dei denti sopra e sotto il dente per ricevere la corona dentale anche essere fatto per fare in modo che la corona non avranno effetto sul morso. Le impressioni sono inviati ad un laboratorio odontotecnico dove la corona sarà prodotto. La corona è generalmente ritorna ufficio del vostro dentista in 2 o 3 settimane. Se la corona è fatta di porcellana, il dentista anche scegliere il colore che più si avvicina al colore dei denti vicini. Nel corso di questo primo ufficio visitare il vostro dentista farà una corona provvisoria per coprire e proteggere il dente preparato mentre la corona è stato fatto. Corone provvisorie di solito sono realizzati in acrilico e sono tenuti in posizione con un cemento provvisorio.
Seconda visita: ricevere la corona dentale permanente
A vostra seconda visita, il dentista rimuovere la corona provvisoria e controllare la forma e il colore della corona permanente. Se tutto è accettabile, un anestetico locale può essere usato per intorpidire il dente e la nuova corona è permanentemente cementata sul posto.
Perché temporanee corone dentali sono solo che una soluzione temporanea fino a quando una corona permanente è pronto, la maggior parte dei dentisti suggeriscono che alcune precauzioni da prendere con la tua corona provvisoria. Questi includono:
Ecco alcuni problemi che possono verificarsi con una corona dentale:
Sensibilità: Dopo l'applicazione di una corona, potresti sperimentare sensibilità o disagio quando svanisce l'effetto dell'anestesia. Questa sensibilità può manifestarsi come calore o freddo se il dente ha ancora un nervo. Se avverti dolore o sensibilità quando mordi, potrebbe indicare che la corona è troppo alta sul dente, e in tal caso dovresti consultare il tuo dentista per una correzione.
Scheggiature: Le corone in porcellana possono a volte scheggiare. Se la scheggiatura è piccola, è possibile ripararla utilizzando una resina composita, mantenendo la corona nella bocca. Se la scheggiatura è estesa, potrebbe essere necessario sostituire l'intera corona.
Allentamento: Talvolta, il cemento sotto la corona può dissolversi, causando il rilassamento della corona. Questo non solo provoca il distacco della corona, ma permette anche ai batteri di penetrare, causando carie dentarie nel dente rimanente. Se noti che la corona si è allentata, è importante contattare il tuo dentista per un intervento tempestivo.
Caduta della corona: In alcuni casi, le corone possono staccarsi. Questo può essere dovuto a una misurazione imprecisa o a un'adeguata cementazione. In caso di caduta della corona, è essenziale contattare il tuo dentista immediatamente. Il dentista ti fornirà istruzioni su come prenderti cura del dente e della corona fino a quando non verrà effettuata una valutazione. In alcuni casi, il dentista potrebbe essere in grado di ricementare la corona, altrimenti sarà necessario realizzare una nuova corona.
Reazioni allergiche: Anche se raro, alcune persone potrebbero sviluppare reazioni allergiche ai metalli o alla porcellana utilizzati nelle corone. Questo è più comune in corone realizzate con una miscela di metalli. Se sospetti una reazione allergica, consulta il tuo dentista.
Linea scura vicino alla gengiva: Se noti una linea scura vicino alla linea di gomma del dente con una corona, non preoccuparti. Questo fenomeno è normale, specialmente con le corone in porcellana fuse a metallo. La linea scura è semplicemente il metallo della corona che si mostra attraverso la porcellana.
Sicuramente si. Infatti sia le labbra che le guance avranno con la protesi un migliore sostegno. Questo migliorerà l'aspetto delle vostre labbra, del vostro volto e del profilo (ringiovanendolo). Inoltre avrete più facilità nei rapporti sociali, grazie al sorriso che la protesi vi donerà con i suoi elementi dentari, che devono essere rapportati ai lineamenti del vostro viso. Potrete mostrare il vostro nuovo sorriso senza alcuna timidezza.
I primi giorni è opportuno abituarsi alla protesi, cercando di portarla il più possibile. La protesi nuova all'inizio può provocare piccoli arrossamenti o ulcere, in questo caso bisogna rivolgersi subito al dentista per ritoccarla scaricandola nei punti di fastidio. Una volta passata questa fase solitamente può essere indossata anche di notte.
In poche settimane ci si abitua ad una nuova protesi,inizialmente si potrà avere la sensazione di avere la bocca piena e ci potrebbe essere un incremento della salivazione.
Per abituarsi a mangiare e quindi gustarsi i cibi è bene, se si incontrano difficoltà, cominciare con questi allenamenti: inizialmente cominciare con una dieta semiliquida, introducendo un poco alla volta cibi morbidi e tagliati a pezzeti piccoli. Usate quando masticate tutte e due le parti della bocca. Non usare i denti incisivi per tagliare i cibi (pane, frutta, ecc. ). E' sconsigliato mangiare cibi duri. Cercate di mangiare cibi non eccessivamente caldi.
La semplice acqua non sempre è sufficiente a garantire una perfetta pulizia. In particolare, con gli adesivi insolubili è utile usare le compresse detergenti perchè studiate apposta per sciogliere i residui di pasta adesiva.
Questi che vi proponiamo sono solo consigli per abituarvi a parlare con la protesi, se avete delle difficoltà, ovviamente ognuno di voi potrà avere maggiori risultati provando altre metodiche più adatte a se stesso.
In presenza di instabilità non prevista della protesi avvisate il vostro dentista che provvederà a stabilizzarla.
Può succedere specialmente durante i primi tempi di utilizzo della protesi nuova o ribasata, come conseguenza del fatto che i muscoli della bocca non sono abituati a questo corpo estraneo e la lingua agisce come una leva per controllarne la stabilità. In questo caso l'uso di pasta adesiva vi aiuterà ad abituare i muscoli e vi permetterà di mangiare senza temere situazioni imbarazzanti.
No. Purchè abbiate una dentiera aderente alla gengiva. In caso contrario consultate il vostro dentista; una ribasatura (per ristabilire il perfetto contatto di tutta la superficie della dentiera con la mucosa) può risolvere il problema . Provvisoriamente, l'uso di un adesivo, può garantire una perfetta aderenza, evitando che i residui di cibo si infiltrino negli spazi vuoti, fermentino e creino problemi di alitosi. Con il passare del tempo è normale che si creino spazi vuoti tra protesi e gengiva dovuti al naturale ritirarsi dei tessuti ossei e gengivali per la pressione della protesi. E’ opportuno eseguite controlli routinari per evitare disturbi da protesi mobili e fare ribasature delle protesi quando consigliato
L’igiene della protesi e delle mucose è assolutamente importante anche in presenza di protesi mobile e vi preserverà da fastidiose infiammazioni.
Finché il dente non è stato ricostruito non dovreste usarlo per masticare o mordere. Il dente non ricostruito è più soggetto a frattura, quindi dovreste farvelo ricostruire il più presto possibile. In generale, dovreste seguire una corretta igiene orale, che includa l’uso dello spazzolino e del filo interdentale, regolari controlli e pulizie. La maggior parte dei denti devitalizzati hanno lo stesso arco di vita degli altri denti naturali.
Una carie profonda, un’otturazione imprecisa, fessurata o rotta possono causare una nuova infezione nel vostro dente. In alcuni casi si potrebbero scoprire restringimenti, deviazioni del canale o otturazioni canalari insufficienti che richiedono un re-intervento
La maggior parte dei denti può essere curata, solo in rari casi il dente non può essere salvato perché, ad esempio:
Tuttavia, i progressi nel campo dell’endodonzia hanno reso possibile salvare denti che fino a pochi anni fa sarebbero stati irrimediabilmente persi. Quando la devitalizzazione non è efficace, la chirurgia endodontica potrebbe essere in grado di salvare il dente.
Di solito la devitalizzazione viene eseguita perché il mal di denti è insopportabile, ma in molti casi potrebbe essere necessaria la devitalizzazione anche se il dente non fa male. Siamo in grado di riconoscere se la polpa di un dente è infetta o danneggiata. In questo caso, è necessaria la devitalizzazione per salvare il dente.
Secondo l'associazione Americana deli Endodontisti (odontoiatri specializzati nel trattamento dei traumi e delle infezioni della polpa dentale), il luogo comune che la devitalizzazione sia dolorosa risale a decenni fa, quando questi interventi facevano veramente male. Al giorno d’oggi, con le tecnologie moderne e il miglioramento delle procedure di anestesia, le devitalizzazioni non sono più dolorose delle semplici otturazioni. Sapere esattamente a che cosa si va incontro durante la devitalizzazione può aiutarvi a diminuire la vostra ansia.
Con la tecnologia odierna la maggior parte degli interventi di devitalizzazione può essere eseguita nel corso di una o due visite ambulatoriali.
Molte persone credono che, se si ha una capsula su un dente, alla fine il dente dovrà essere devitalizzato: in realtà le capsule non hanno quest’effetto. Se per un dente già coperto dalla capsula è necessaria la devitalizzazione, potrebbe essere perché il dente ha un ascesso oppure perché la carie ha colpito il dente sotto la capsula e ha raggiunto la polpa.
Se il dente è stato curato come si deve, se seguite una corretta igiene orale e andate regolarmente dal dentista a farvi controllare, il vostro dente potrà durare per tutta la vita.
Conservare i denti naturali più a lungo possibile è molto importante per una masticazione corretta. Per rimediare alla caduta dei denti ci sono varie possibilità, come ad esempio le dentiere complete o parziali, gli impianti dentali e i ponti fissi: queste alternative, tuttavia, possono essere molto più care rispetto alla conservazione del dente con la terapia di devitalizzazione.
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